I concimi idrosolubili e l’irrigazione
Stefano Di Pietro • 11 febbraio 2021
L’utilizzo di concimi e fertilizzanti idrosolubili è detta fertirrigazione: una tecnica di recente introduzione nel settore agricolo che presenta diversi vantaggi a breve e lungo termine, sia economici sia per l’effetto positivo sulle piante.
Solitamente la fertirrigazione è possibile solo in coltivazioni che sfruttano sistemi come la micro irrigazione, l’irrigazione a goccia e l’irrigazione localizzata, che consentono un totale controllo sulla quantità di acqua utilizzata e la preparazione di miscele su base quotidiana. Questo vuol dire che, in forme di coltivazione che non possono sfruttare questi metodi o dove non sono presenti sistemi per irrigare è impossibile eseguire la fertirrigazione.
Solitamente la fertirrigazione è possibile solo in coltivazioni che sfruttano sistemi come la micro irrigazione, l’irrigazione a goccia e l’irrigazione localizzata, che consentono un totale controllo sulla quantità di acqua utilizzata e la preparazione di miscele su base quotidiana. Questo vuol dire che, in forme di coltivazione che non possono sfruttare questi metodi o dove non sono presenti sistemi per irrigare è impossibile eseguire la fertirrigazione.
I vantaggi della fertirrigazione nelle coltivazioni
L’utilizzo delle tecniche di fertirrigazione garantisce diversi vantaggi e riduce notevolmente il tempo necessario da dedicare alla coltivazione. Si basa soprattutto su sistemi automatici, facilmente configurabili giorno per giorno e che richiedono una minore manodopera. Ne consegue anche un minor calpestio del terreno coltivato e meno rischi di danni.
La possibilità di somministrare nutrienti in maniera precisa e oculata è inoltre di particolare interesse per le ditte del settore, che possono ottimizzare i loro consumi e sprecare meno risorse. La fertirrigazione, infatti, permette di controllare a piacimento l’applicazione dei fertilizzanti e la concimazione azotata per una generale e maggiore efficienza produttiva.
Si tratta inoltre di soluzioni assolutamente ecosostenibili, poiché i concimi idrosolubili non rilasciano polveri nell’ambiente e la possibilità di utilizzare biostimolanti riduce notevolmente l’utilizzo di fitofarmaci. L’irrigazione controllata previene anche la possibilità di perdite di liquidi e la conseguente contaminazione delle falde acquifere.
La possibilità di somministrare nutrienti in maniera precisa e oculata è inoltre di particolare interesse per le ditte del settore, che possono ottimizzare i loro consumi e sprecare meno risorse. La fertirrigazione, infatti, permette di controllare a piacimento l’applicazione dei fertilizzanti e la concimazione azotata per una generale e maggiore efficienza produttiva.
Si tratta inoltre di soluzioni assolutamente ecosostenibili, poiché i concimi idrosolubili non rilasciano polveri nell’ambiente e la possibilità di utilizzare biostimolanti riduce notevolmente l’utilizzo di fitofarmaci. L’irrigazione controllata previene anche la possibilità di perdite di liquidi e la conseguente contaminazione delle falde acquifere.
Un metodo utile ma da usare con attenzione
La fertirrigazione presenta tanti vantaggi ma non mancano i rischi e le precauzioni da osservare quando utilizzata.
La prima cosa da tenere in mente sono le caratteristiche del terreno che potrebbe essere prevalentemente sabbioso e non riuscire a trattenere sufficientemente i liquidi e le sostanze nutrienti. Allo stesso modo un terreno argilloso tratterrà l’acqua, creando problemi per le coltivazioni e fenomeni di inquinamento per dilavamento.
Per questo è necessario, ancor prima di progettare e installare un impianto di irrigazione a goccia o localizzato, accertarsi delle condizioni e delle caratteristiche del terreno ed evitare in questo modo danni irreparabili. I costi da sostenere e la necessità di personale preparato per la gestione dell’impianto e la preparazione delle miscele non la rendono quindi una soluzione sempre adeguata a piccole coltivazioni e orti privati.
La prima cosa da tenere in mente sono le caratteristiche del terreno che potrebbe essere prevalentemente sabbioso e non riuscire a trattenere sufficientemente i liquidi e le sostanze nutrienti. Allo stesso modo un terreno argilloso tratterrà l’acqua, creando problemi per le coltivazioni e fenomeni di inquinamento per dilavamento.
Per questo è necessario, ancor prima di progettare e installare un impianto di irrigazione a goccia o localizzato, accertarsi delle condizioni e delle caratteristiche del terreno ed evitare in questo modo danni irreparabili. I costi da sostenere e la necessità di personale preparato per la gestione dell’impianto e la preparazione delle miscele non la rendono quindi una soluzione sempre adeguata a piccole coltivazioni e orti privati.

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