Les types de résistance naturelle des plantes
Stefano Di Pietro • 17 febbraio 2021
Des années d'études et de recherche ont montré que les plantes sont tout sauf impuissantes face aux menaces de l'environnement et, au fil des siècles d'évolution, elles ont développé des stratégies optimales pour se défendre. La découverte de ces défenses innées a conduit à une innovation conséquente dans les cultures à tous les niveaux: au lieu d'administrer des médicaments et des produits chimiques, les traitements ont commencé à fortifier et à optimiser les réponses immunitaires existantes.
Les principales stratégies de défense découvertes sont 3:
- Resistance passive;
- Résistance induite localisée;
- Résistance systémique acquise.
La résistance passive des plantes
La résistance passive est la défense la plus simple que l'évolution ait développée dans les plantes: ce sont des solutions constamment actives et donc disponibles dans toutes les situations. Un exemple est la cire qui recouvre les feuilles de certaines plantes ou la présence de résine, qui donne une forme de protection ou intervient automatiquement en cas de blessures, de parasites et d'agents pathogènes.
Résistance induite localisée
Lorsque la résistance passive ne parvient pas à défendre les plantes contre les menaces extérieures, la présence de phytopathogènes et de micro-organismes active automatiquement le système immunitaire. Celles-ci peuvent prendre différentes formes selon le type de plante et la menace actuelle.
Une réaction typique est de ralentir le processus pathogénique avec la production de protéines spécifiques ayant un effet antimicrobien. La production de lignine, quant à elle, vise à fortifier les défenses passives et donc à empêcher la propagation de la menace.
Lorsque le système immunitaire de la plante n'est pas assez rapide pour activer une réponse à temps, il existe d'autres stratégies comme l'autodestruction cellulaire: pour réduire les chances de propagation d'un pathogène, les cellules proches de l'infection s'autodétruisent en mettant en œuvre un véritable et propre stratégie de «terre brûlée».
Résistance systémique acquise
La résistance systémique acquise (RSA), un mécanisme démontré au début des années 1990, permet aux plantes de développer des stratégies de réaction spécifiques à la présence d'agents pathogènes, de parasites et de micro-organismes. En effet, le rejet de substances permet de mettre l'ensemble de la plante en état d'alerte et de préparer, de manière plus opportune, une réponse immunitaire complète, avant même une plus grande diffusion de la menace.
Bien que chaque plante ait ses temps de réaction aux stimuli, la résistance systémique acquise peut néanmoins être entraînée: grâce à une administration prudente de biostimulants, il est en fait possible de renforcer le système immunitaire des plantes et des arbres, d'une manière très similaire à celle des vaccins. C'est aussi une pratique sûre et sans risque, surtout lorsqu'elle est confiée à un encadrement expert.

Concimazione per Stimolare l'Autodifesa delle Piante: Un Approccio Innovativo per Colture Resilienti
Nel panorama agricolo e del giardinaggio moderno, l'attenzione si sta sempre più spostando verso pratiche che non solo nutrono le piante, ma le rendono intrinsecamente più forti e capaci di difendersi da sole. È il concetto di autodifesa delle piante , un meccanismo naturale che, se opportunamente stimolato, può ridurre la dipendenza da trattamenti esterni e promuovere colture più sane e robuste. La concimazione, in questo contesto, assume un ruolo cruciale, andando oltre il semplice apporto nutritivo. Come la Nutrizione Influisce sull'Autodifesa Le piante, proprio come gli esseri viventi, hanno un "sistema immunitario" interno. Quando sono ben nutrite e in salute, sono naturalmente più resistenti agli attacchi di patogeni (funghi, batteri, virus) e ai parassiti, oltre a tollerare meglio gli stress abiotici come siccità, sbalzi di temperatura o salinità eccessiva del terreno. La chiave sta nel fornire non solo i macroelementi essenziali (Azoto, Fosforo, Potassio), ma anche microelementi e composti bioattivi che agiscono come veri e propri "induttori di resistenza" o "biostimolanti". Questi non combattono direttamente il problema, ma attivano le vie metaboliche della pianta, stimolando la produzione di sostanze protettive come fitoalessine, enzimi antiossidanti e rendendo le pareti cellulari più robuste. I Ruoli Chiave dei Nutrienti e dei Biostimolanti Fosfiti: Composti a base di fosforo e potassio (o altri elementi come calcio, magnesio, rame, zinco) che hanno dimostrato di non essere solo nutrienti, ma anche capaci di attivare le difese naturali della pianta contro funghi e batteri. Migliorano la resistenza dei tessuti e il sistema di circolazione linfatica. Tecnobell, ad esempio, propone la linea Phos , con prodotti come Phos K , Phos Ca , Phos Mg , Phos Cu e Phos Zn , specificamente formulati come induttori di resistenza che fortificano la pianta e prevengono carenze. Aminoacidi e Peptidi: Questi composti organici sono fondamentali per la sintesi proteica e numerosi processi metabolici. Forniscono energia e blocchi costruttivi che aiutano la pianta a riprendersi dallo stress e a rafforzare le proprie difese. Prodotti come Assimila e Carbion 8 di Tecnobell , a base di aminoacidi a rapido assorbimento, aiutano le piante in condizioni climatiche avverse (caldo intenso, gelate) e a proteggersi da stress. Estratti di Alghe: Ricchi di ormoni vegetali naturali (auxine, citochinine, gibberelline), vitamine, polisaccaridi e altri composti bioattivi, gli estratti di alghe (come Ascophyllum nodosum, Laminaria, Fucus) sono potenti biostimolanti. Migliorano l'assorbimento dei nutrienti, la crescita radicale e rafforzano la resistenza generale della pianta. Algael di Tecnobell ne è un esempio, formulato con diversi tipi di alghe per questi scopi. Rame e Zinco: Questi microelementi, sebbene essenziali in piccole quantità, sono noti per il loro ruolo nel rafforzamento delle pareti cellulari e nell'attivazione di enzimi coinvolti nelle risposte di difesa. Un prodotto come Biokoper di Tecnobell , a base di rame complessato con aminoacidi e peptidi, agisce come attivatore naturale dei meccanismi di difesa endogeni. Silicio: Sebbene non sia considerato un nutriente essenziale per tutte le piante, il silicio può essere accumulato nelle pareti cellulari, formando una barriera fisica contro gli attacchi di patogeni e insetti, e stimolando le difese interne. Strategie di Concimazione per l'Autodifesa Per stimolare efficacemente l'autodifesa delle piante, è consigliabile adottare un approccio integrato: Nutrizione di Base Equilibrata: Assicurare sempre una concimazione di fondo che soddisfi le esigenze nutrizionali di base della pianta. Una pianta ben nutrita è già di per sé più forte. Interventi Preventivi con Biostimolanti e Induttori di Resistenza: Applicare prodotti specifici nelle fasi cruciali dello sviluppo della pianta o in previsione di condizioni di stress. Questi prodotti non sono pesticidi, ma "allenano" la pianta a reagire meglio. Prodotti come Shield e Shield Bio di Tecnobell sono stati sviluppati proprio per questo scopo, stimolando la produzione di fitoalessine e rendendo le piante più resistenti. Concimazione Fogliari: Spesso, l'applicazione fogliare di biostimolanti e microelementi è il modo più rapido ed efficiente per far sì che la pianta assorba queste sostanze e attivi le sue difese. Integrare la concimazione per l'autodifesa nella propria gestione colturale significa investire nella salute a lungo termine delle piante, riducendo la necessità di interventi correttivi e promuovendo un ambiente più sano e sostenibile. Aziende come Tecnobell sono all'avanguardia in questa filosofia, offrendo soluzioni innovative per supportare la resilienza naturale delle colture. Per maggiori dettagli sui prodotti e le strategie di concimazione per l'autodifesa delle piante, navigate il sito di Tecnobell.

La shelf-life, ovvero il periodo di conservazione dopo la raccolta , è un fattore fondamentale per la qualità e il valore commerciale di frutta, verdura e fiori. Fortunatamente, esistono diverse strategie che, applicate già durante la coltivazione, possono aumentare significativamente la shelf-life dei vostri prodotti, riducendo le perdite e garantendo un raccolto fresco e appetibile per un periodo più lungo.

L'adozione di pratiche di concimazione mirata e l'utilizzo di prodotti di precisione non solo portano benefici ambientali, ma anche vantaggi economici per chi lavora la terra La riduzione degli input di fertilizzanti non solo preserva la salute del suolo e dell'ecosistema circostante, ma aiuta anche a contenere i costi di produzione.

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